Le case sono sempre più smart, e per molti l’idea di poter gestire e monitorare la propria dimora in qualsiasi momento anche quando si è altrove è un sogno che diventa realtà. Peccato però che, se non ben protetti, questi dispositivi possono trasformare facilmente il sogno in incubo.

È quanto è accaduto in un’abitazione statunitense, dove una videocamera posizionata da una madre nella stanza delle tre figlie per poterle monitorare durante i propri turni di lavoro, è stata violata portando terrore in quello che dovrebbe essere il luogo per eccellenza dove sentirsi al sicuro.

Così di punto in bianco nella stanza delle piccole la videocamera ha interagito con una delle figlie sfruttando un’altra figura familiare per i piccini: “CIAO, sono Babbo Natale, vuoi essere mia amica?”.

L’episodio è accaduto in Mississippi dove dopo che il dispositivo firmato Ring – una controllata di Amazon dal 2018 – è stato hackerato, nella stanza ha fatto irruzione vocale un molestatore che si è annunciato tramite il remake di un brano utilizzato in un film horror per poi rispondere alla richiesta di una delle bimbe su “chi ci sia” con “Sono il tuo migliore amico. Sono Babbo Natale” continuando poi “Non vuoi essere la mia migliore amica?”

Dalla ricostruzione, effettuata da un’emittente locale dopo la visione dell’intera sequenza, l’hacker non si sarebbe fermato, ma ha continuato a molestare la piccola istigandola a mettere a soqquadro la propria stanza oltre che a schernirla.

La madre ha spiegato che “Ho visto il video e non sono neanche riuscita ad arrivare alla fine, quando dopo avermi chiamata mi sono precipitata nella stanza”, e ha specificato che l’acquisto non era stato casuale ma che “Mi sono informata a lungo prima di sceglierla, mi sembrava fosse sicura”.

Dall’azienda hanno commentato che “Abbiamo approfondito l’incidente e possiamo confermare che non è in alcun modo collegato a falle di sicurezza della piattaforma” e che “La fiducia dei consumatori è importante e ovviamente ci occupiamo della sicurezza dei dispositivi in modo molto serio”.

Molto spesso, per comodità, si utilizzano le stesse password per diversi servizi o anche password non troppo complesse che, oltre a facilitare la vita di chi li utilizza, facilitano anche quella di chi tenta di violarle. Andando avanti nel tempo, la diffusione di tali dispositivi sarà sempre maggiore, pertanto è necessario non affidarsi esclusivamente alla sicurezza della casa produttrice ma attivarsi per tutelare la propria privacy e quella dei propri cari. Oltre a creare infatti una password forte e cambiarla frequentemente, bisognerebbe sempre attivare l’autenticazione a due fattori (2FA), e creare profili condivisi piuttosto che scambiarsi credenziali di accesso.

Pochi giorni fa sempre negli States sono stati denunciati tre casi simili, il più grave in Florida dove il molestatore ha dichiarato alla coppia vittima di averli osservati per diversi giorni, dichiarando tutto il proprio disprezzo per le coppie miste.

In tutti i casi comunque si tratterebbe esclusivamente di negligenza da parte degli utilizzatori forse convinti che gli hacker si occupino esclusivamente di operazioni eclatanti, mentre occorrerebbe riflettere su quanto stia dilagando la violazione anche del singolo da parte di tutti quei malintenzionati che sfruttano tali situazioni come palestra personale, per mettersi alla prova o in mostra.

Basti pensare infatti che il sito Motherboard ha rintracciato nel dark web diversi annunci tramite cui i criminali informatici si scambiano, per pochi spiccioli, informazioni e consigli per poter creare strumenti di violazione di account in grado di effettuare molteplici tentativi al minuto provando diverse combinazioni di user e password.

Il concetto che una violazione fisica sia più grave o più invasiva di una violazione del mondo virtuale dovrebbe essere abbandonata. La domotica infatti porta si tanti vantaggi ma, di contro, riduce sempre più il già labile divario tra virtuale e reale, rendendoli di fatto un’unica cosa.

In conclusione quindi il pensiero su cui riflettere è estremamente semplice quanto efficace: Quando uscite di casa, chiudete a chiave la porta oppure no?

L’articolo Domotica: l’importanza di proteggere i propri dispositivi. proviene da ESET Italia security blog.

Fonte: https://blog.eset.it/2019/12/domotica-limportanza-di-proteggere-i-propri-dispositivi/